Le Organizzazioni Sindacali Femca CISL, Filctem CGIL e Uiltec UIL hanno indetto per oggi 30 giugno uno sciopero di 8 ore di tutti i lavoratori dei comparti TessiliVari per richiedere lo sblocco della trattativa per il rinnovo del CCNL, che risulta ormai scaduto da oltre un anno.
I Sindacati accusano le imprese di voler “marciare sulla crisi”, e hanno a più riprese descritto gli imprenditori come persone senza scrupoli a caccia di profitto anche a danno della stessa vita dei lavoratori, arrivando a citare come esempio la tragedia del Rana Plaza di poco più di un anno fa. Nel far ciò, le organizzazioni dei lavoratori forse dimenticano che l’attuale trattativa riguarda il contratto di lavoro per i dipendenti di aziende tessili in gran parte di piccole e medie dimensioni, imprese manifatturiere che non hanno delocalizzato nonostante la lunga crisi del settore tessile, e che anzi continuano a produrre in Italia beni di qualità, affrontando ogni giorno difficoltà enormi e continuando a generare occupazione nel nostro paese.
Poiché si è cercato di imputare il ritardo accumulato dal rinnovo unicamente alla parte imprenditoriale, desideriamo sottolineare che:
TessiliVari ha provveduto a sollecitare più volte le controparti per l’avvio delle attività di trattativa fin da aprile 2013, non ricevendo alcuna risposta dai sindacati fino alla fine di settembre 2013.
Una volta avviate, le trattative hanno visto solo quattro incontri tra ottobre 2013 e gennaio 2014, e solo nell’ultimo di questi la discussione si è addentrata nei temi oggetto di negoziazione, limitandosi ad affrontare la parte economica del Contratto e senza minimamente addentrarsi in discussioni sui temi normativi.
Nell’ultima sessione del 20 gennaio u.s. TessiliVari ha ribadito la necessità di contenere o dilazionare gli aumenti per le aziende in stato di crisi. A fronte di questa richiesta, il sindacato si è alzato dal tavolo di trattativa chiedendo una “sospensione” delle discussioni per meglio valutare le richieste al proprio interno. L’associazione è rimasta pertanto in attesa di ulteriori comunicazioni, considerando il negoziato come ancora aperto.
I Sindacati non hanno più avuto alcun contatto con l’associazione delle imprese, preferendo indire agitazioni (blocco della flessibilità e degli straordinari e quindi scioperi come quello odierno) senza aver in alcun modo provato ad affrontare una negoziazione sui temi economici, e senza aver neanche mai accennato a trattare in alcun modo quelli normativi che oggi vengono tanto osteggiati nei comunicati rivolti alla stampa ed ai lavoratori.
Da metà aprile, non avendo ricevuto ulteriori comunicazioni dalla controparte, TessiliVari ha infine già consigliato a tutte le imprese in grado di sostenerne il costo di erogare anticipi sugli aumenti contrattuali, proprio per venire incontro a tutti i lavoratori che hanno ricevuto l’ultimo adeguamento della retribuzione al costo della vita a dicembre 2012.
TessiliVari conferma la propria disponibilità al dialogo con le controparti, ferma restando la necessità di tutelare le imprese che producono in Italia, e attende da mesi che coloro che hanno deciso di allontanarsi dal tavolo di trattativa presentino una proposta di incontro per tornare ad affrontare la discussione su tutti quei temi che sono stati ad oggi solo accennati. La volontà delle imprese è quella di pervenire alla firma di un Contratto che garantisca i giusti aumenti legati al recupero degli incrementi del costo della vita, che riveda alcune normative introducendo incentivi all’impegno e al merito per i lavoratori, e che al contempo non preveda però pesanti oneri accessori che buona parte delle aziende in questo periodo non sarebbero in grado di sostenere.
Poiché circolano bizzarre notizie riguardo alle richieste che sarebbero state avanzate dalla scrivente Federazione durante la trattativa, Vi informiamo che le proposte avanzate dalla nostra Federazione sono a disposizione presso i nostri uffici.