La pandemia da virus Covid-19 sta continuando a colpire pesantemente le nostre vite, l’economia in generale e le attività produttive in particolare, già stremate dal lockdown primaverile e ora costrette a districarsi tra chiusure totali o parziali.
Uno dei problemi che però sono stati scarsamente discussi in questo periodo, ma di estremo interesse per le imprese, è quello della copertura di malattia per tutti quei dipendenti che hanno contratto il virus, e sono quindi costretti a casa, ma anche per coloro che a causa di sospetti contatti con persone contagiate sono anch’essi confinati presso la propria dimora in quarantena precauzionale.
La Federazione Tessilivari ha condotto un’indagine su un campione rappresentativo di aziende per comprendere quanto questa problematica stia incidendo sull’operatività e sui bilanci delle imprese, già provate da quasi un anno di crisi legata alla pandemia.
Dai dati raccolti appare come l’infezione da Covid-19 abbia dilagato, arrivando a colpire almeno un lavoratore in oltre il 60% delle aziende intervistate, con ovvie incidenze differenziate a seconda dell’area geografica.
Se si esclude qualche caso di focolai conclamati e sempre legati allo specifico territorio, l’incidenza dei contagiati sul totale della forza lavoro impiegata è sempre molto bassa, a testimonianza di come l’impegno e gli investimenti affrontati dalle aziende in termini di protezione degli individui e di riprogrammazione delle attività per garantire il distanziamento abbiamo dato importanti risultati, e di come i luoghi di lavoro siano sicuri.
Dei lavoratori assenti dal posto di lavoro per motivi in qualche misura connessi al contagio, reale o potenziale, il 67% risulta essere stato certificato dal medico, ma ben il 33% risulta privo di certificazione dello stato di malattia, per l’impossibilità di svolgere i necessari test (tamponi) in assenza di sintomi gravi, o perché magari semplicemente messo in quarantena precauzionale. Questo 33% è quindi escluso dall’indennizzo da parte dell’Inps, e rimane a carico del datore di lavoro.
Se si considera che tra i malati certificati vi è una percentuale importante di impiegati, che non godono quindi di indennità di malattia a carico Inps, la pandemia sta costando alle aziende in modo considerevole non solo in termini di mancato lavoro e di investimenti necessari per garantire la sicurezza, ma anche per sostenere quei dipendenti che sono costretti a rimanere a casa, malati o meno, senza idonea copertura assistenziale.
In una situazione così complessa per la tenuta del sistema economico del Paese, riteniamo che il Governo e le istituzioni tutte si debbano attivare per trovare soluzione a questo grave problema, che rischia di minare ulteriormente la solidità di tanti operatori in un tessuto produttivo già estremamente provato da tutti gli eventi dell’ultimo anno.
Come sempre, dalla parte del tessile!